Ma siamo sicuri che sia proprio vero?
Oppure chi lo dice è ignorante in materia se non addirittura spinto da interessi economici?
Per chiarire la faccenda una volta per tutte, ho interpellato il nostro tecnico con più esperienza, nonché fondatore della Sama: Riccardo Zappelli.
Gli ho chiesto cosa risponde ai clienti quando chiamano facendo questa domanda.
Ecco cosa mi ha risposto:
"Fatta eccezione per alcune norme specifiche, non c’è una regola che stabilisca la frequenza di taratura degli strumenti di misura, si possono dare raccomandazioni e consigli su come stabilire questa frequenza dopo che il sistema di conferma metrologica è stato regolarmente posto in esercizio. La scelta dell’intervallo di taratura deve essere fatta in base a diverse variabili e comunque deve essere stimata in modo che lo strumento rimanga dentro le capacità metrologiche assegnate.
I fattori più importanti per la scelta dell’intervallo di taratura sono:
1- Informazioni e raccomandazioni fornite dal costruttore
2- Frequenza di utilizzo dello strumento
3- Tipo di strumento e tendenza all’usura in base all’uso e/o condizioni di immagazzinamento, importante è anche definire la deriva dello strumento nel tempo
4- Modalità d’uso e condizioni ambientali di utilizzo (temperatura, umidità, vibrazioni ecc.)
5- Accuratezza della misura desiderata
6- Eventuali norme tecniche applicabili allo strumento e/o norma interne
7- Qualora lo strumento presentasse errori e limiti di incertezza superiori a quelli accettati
8- Urti, cadute, qualsiasi shock meccanico o elettrico, messe a punto, manutenzione, uso improprio, condizioni di immagazzinamento gravose e/o non corrette per la tipologia di strumento
La norma UNI 10127-2: “Guida per la definizione degli intervalli di taratura di strumenti per misurazioni. Intervalli consigliati per misurazioni di dimensioni lineari, angolari e geometriche” riporta alcuni riferimenti sulla scelta iniziale dell’intervallo di taratura per alcune tipologie di strumento, sono comunque dei consigli che potranno essere variati in base ai fattori sopra esposti. È comunque consigliabile usare intervalli di tempo non superiori ai 3 anni."
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