L’umidità è uno dei parametri maggiormente importanti per svariati ambiti del comparto produttivo di base quali l’ industria edile, l’industria alimentare, la carpenteria, i trasporti, per tutto il settore che ruota attorno ai vari cicli della carta e del cartone e per ogni realtà tecnico-scientifiche, come la geologia applicata, dove conoscere l’umidità relativa è di fondamentale importanza. In questa guida affronteremo il tema degli igrometri per materiali/granaglie.
Gli igrometri, altrimenti noti come misuratori di umidità relativa, possono essere suddivisi in diverse tipologie a seconda del tipo di sensore: a contatto o a infissione, o se per materiali o specifici per granaglie. In base al sensore varia anche il principio fisico che sta alla base del funzionamento dell’igrometro. Gli strumenti professionali più avanzati e completi sono in grado di operare in entrambe le modalità.
Nel caso del misuratore di umidità relativa con sensore a contatto lo strumento determina l’umidità basandosi sulla capacitanza del campione; maggiore è la capacitanza, maggiore sarà l’umidità relativa rilevata.
L’igrometro a infissione sfrutta un principio fisico differente, calcolando l’umidità relativa in base alla resistenza del campione; maggiore è l’umidità, minore sarà la resistenza.
Gli igrometri per materiali sono in grado di rilevare l’umidità in svariate tipologie di campioni quali legname (oltre 150 specie), vetroresina, sabbia, cuoio, ghiaia, carta, cartone, muratura, etc.
Gli igrometri per cereali/granaglie sono capaci di determinare l’umidità per le più note e commerciate varietà di materie granulari quali: riso, caffè, nocciole, cacao, semi di lino, piselli, orzo, semolino, trifoglio, grano saraceno, farina, fagioli, frumento, semi di girasole etc.
Per la calibrazione dello strumento si utilizzano campioni di umidità relativa nota che possono essere dotati di rapporto di taratura.
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